TRILOGIA ENDEMICA #3
Informazioni sull'evento
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Terzo e ultimo incontro di TRILOGIA ENDEMICA di Caterina Ruysch Voltolini, iniziata prima della pandemia come segno premonitore e poi continuata e potenziata nell’era Covid, che ha segnato tuttз coloro che la stanno vivendo.
La performance si svolge all’interno di una casa; un luogo di memorie, un lazzaretto, in cui avviene un rito, un’indagine collettiva. Il rito inizia come atto simbolico, la peste si è presa tutto. Vicariз\performer ripetono momenti di decomposizione e ricomposizione; hanno assorbito la libertà pestilenziale dell’artista, e ora la passano ad altrз. L’essere umano, dopo essere stato generato, vive sulla terra e vive diventando meno, sottrazione di se stesso. La fine. Il morbo che arriva ad attaccarlo non fa che intensificarne l’angoscia, normalmente soffocata nella quotidianità superficiale.
Gesti intimi si ripetono, lenti. Azione e domande: chi vedo? Chi infesto? Che vuol dire? Sono solo io? Sono io? In chi posso essere? Con chi posso essere?
Siamo stati tuttз contagiatз. Appropriatosi della nostra cucina, l’appestatз è qui, ricopre gli oggetti della propria pelle - decomposizione e ricomposizione -, infetta così che si diffonda. Prima, però, li immerge nel liquido del suo dissanguamento - lo stesso che ci offre. Il corpo è l’ombra di sangue, il nostro, quello che stiamo bevendo. Siamo cannibalз, siamo saturз, siamo mortз, siamo quasi mortз, siamo quasi vivз, siamo vivз, cosa siamo?
infine, siamo?
Performer
Stefano Toscano, Federica Pamio, Raffaele Greco
TRILOGIA ENDEMICA è l’evoluzione imprevista di un progetto centrato sul tema della peste quale metafora del carattere aporetico dell’esistenza umana. L’epidemia che colpì Milano e l'Europa attraverso i secoli diventa oggetto metastorico. L'artista, già aperta agli ambiti anatomici e della degenerazione corporea, è coinvolta in una ricerca bibliografica, iconografica e urbanistica fino a scontrarsi improvvisamente con la pandemia attuale. I luoghi della peste, monumenti silenziosi alla memoria, rivivono le cause della loro fama, mentre l'artista si ritrova rinchiusa in una passiva desolazione. La casa diventa un lazzaretto, l’io/soggetto collassa sull’oggetto e l’indagine, non potendo prescindere dal contesto, sfocia in riflessioni sul concetto di rito come atto simbolico, collettivo e semantico, ramificandosi in una trilogia. Il progetto pertanto si sviluppa in tre fasi, suddivise geneticamente in due periodi: il primo, pre Covid, in cui il soggetto è distinto dall’oggetto (premonizione); ed il secondo, post Covid, dove soggetto ed oggetto finiscono per identificarsi.
TRILOGIA ENDEMICA (2019 2021) è un'apparizione creata per storicizzare la memoria. Ognuna delle tre installazioni, tutte collocate in spazi inusuali, richiede una ricerca che innesca un'esperienza riflessiva di stimolazioni sinaptiche. Il ricordo storico corre alle nostre vite attuali, mettendo a nudo ancora una volta le fragilità della natura umana.
Caterina Ruysch Voltolini (1985). Diplomatasi all'Accademia di Belle Arti di Bologna, si laurea in Scienze Filosofiche per poi completare i propri studi presso la University of Arts di Londra (MA Fine Art). Vive e lavora a Milano.